Categoria: Informazioni

Carta dei diritti

I DIRITTI DEI BAMBINI

1) Diritto di divertirsi e giocare
2) Diritto di fare sport
3) Diritto di avere i giusti tempi di riposo
4) Diritto di beneficiare di un ambiente sano
5) Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza a salvaguardia della propria salute
6) Diritto di essere circondato e preparato da personale qualificato
7) Diritto di seguire allenamenti adeguati ai giusti ritmi
8) Diritto di partecipare a competizioni adeguate alle varie età, seguendo allenamenti che corrispondano a giusti ritmi d’apprendimento
9) Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le stesse probabilità di successo. Ogni bambino, bambina, ragazzo o ragazza, deve poter essere messo in condizione di esprimere le proprie potenzialità psichiche, cognitive, emotivo affettive, relazionali, motorie e tecniche,attraverso progressioni didattiche che corrispondano alle caratteristiche dell’età in oggetto.
10) Diritto di non essere un campione

Ai giovani calciatori ed alle giovani calciatrici un invito a:
• Rispettare i propri compagni e gli avversari
• Rispettare le decisioni arbitrali
• Essere leali comunque vada la gara, lottando “per” e mai “contro”
• Rispettare la propria salute
• Ascoltare e seguire i consigli del proprio allenatore
• Portare sempre a termine i propri impegni scolastici
• Confrontarsi con i propri genitori ed i propri allenatori sulle esigenze ed i bisogni personali e sulle
attività svolte
• Continuarsi a divertire come quando si gioca sotto casa, al parco o sulla spiaggia

Certificati medici per l’attività sportiva non agonistica: le linee guida

Attività Agonistiche e Non Agonistiche

TUTELA SANITARIA

NORME GENERALI

Nel modulo di affiliazione il Presidente/Legale rappresentante della Società sportiva dichiara, tra l’altro, di essere a conoscenza delle norme sulla tutela sanitaria e delle relative deliberazioni del Consiglio nazionale del CSI.

Analoga dichiarazione dovrà essere contenuta nei moduli di iscrizione alle attività sportive.

Legislazione sull’attività agonistica e non agonistica

I criteri legislativi che normano la certificazione medica per la pratica dell’attività degli Enti di Promozione sportiva e delle Associazioni/Società ad essi affiliati, sono i seguenti:

a) Per lattività agonistica: Decreto del 18/2/1982 – “Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica”;

b) Per lattività non agonistica: Legge 189 dell’8 novembre 2012 di conversione del D.L. n. 158/2012 {c.d. decreto “Balduzzi”); Decreto Ministero della Salute del 24/04/2013 e dalle successive modifiche intervenute con la Legge 98 del 9 agosto 2013 art. 42bis di conversione del  D.L. n. 69 del 21/06/2013 {c.d. “Decreto del Fare”); Decreto del Ministero della Salute dell’08/08/2014 sulle linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica e Circolare Prot. 6897 del 10/06/2016 emanata dal CONI.

A ciò è necessario aggiungere quanto previsto a livello regionale in materia di Tutela sanitaria dell’attività sportiva.

Visite mediche

Attività agonistica

Per le attività sportive rientranti fra quelle qualificate come “agonistiche”, gli atleti dovranno sottoporsi alla visita di secondo livello che è quella prevista dalla normativa sulle attività agonistiche, da effettuarsi presso un medico specializzato in medicina dello sport.

Attività non agonistica

  • tesserati che svolgono attività sportive regolamentate

E’ sufficiente che l’atleta sia sottoposto a visita medica presso il medico o pediatra di base {o anche da un medico specializzato i medicina dello sport o da un medico della Federazione Medico  Sportiva  Italiana  del  CONI)  che  ne  accerti  l’idoneità  alla  pratica  di  attività  sportiva non agonistica.  Ai  fini  del rilascio del certificato medico di idoneità  alla  pratica  sportiva non agonistica, è necessario quanto segue:  

L’anamnesi e l’esame obiettivo, completo di misurazione della pressione arteriosa;

Un elettrocardiogramma a riposo debitamente refertato effettuato almeno una volta della vita  per coloro che non hanno superato i 60 anni di età e che non hanno  patologie comportanti un rischio cardiovascolare;

Un  elettrocardiogramma basale debitamente refertato con periodicità annuale per coloro che hanno superato i 60 anni di età e che associano altri fattori di rischio cardiovascolare;

Un  elettrocardiogramma  basale  debitamente  refertato  con  periodicità  annuale  per  coloro che, a prescindere  dall’età, hanno patologie croniche conclamate, comportanti  un aumentato rischio cardiovascolare.

N.B.:  Rientrano in questa categoria tutte le persone fisiche tesserate in Italia, non agoniste, che svolgono attività organizzate dal CONI, da Società o associazioni sportive  affiliate alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline sportive associate ed agli altri Enti di promozione sportiva, ad eccezione di quelle previste nel punto successivo.

  • tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico

Non sono tenuti all’obbligo della certificazione sanitaria, ma si raccomanda, in ogni caso, un controllo medico prima dell’avvio dell’attività sportiva.

Rientrano in questo ambito tutte le persone fisiche tesserate in Italia, non agoniste, che svolgono le seguenti attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline sportive associate ed agli Enti di promozione sportiva, caratterizzate dall’assenza o dal ridotto impegno cardiovascolare, ad esempio:

  • TIR tiro {tiro a segno, tiro a volo)
  • TAR tiro con l’arco
  • BIL biliardo sportivo
  • BOC bocce, ad eccezione della specialità volo di tiro veloce {navette e combinato)
  • BOW bowling
  • BRI bridge
  • DAM dama
  • SCA scacchi
  • GOL golf
  • PSP pesca sportiva di superficie, ad eccezione della pesca d’altura

 

Sulla base della Circolare del CONI Prot. 6897 del 10/06/2016 nonché della risposta del Ministero della Salute del 06/07/2016 ad una interrogazione parlamentare in materia, rientrano in questa categoria, e sono esonerate dall’obbligo della certificazione sanitaria) anche tutte le attività il cui impegno fisico sia evidentemente  minimo o assente e pertanto siano assimilabili a quelle su elencate, quali:

• AER aeromodellismo

• ATM automodellismo

• AM corsi di attività motoria, in particolare  rivolta alla terza età {es. ginnastica  dolce, posturale, riabilitativa ecc.)

• AUT raduni auto storiche

• BUR burraco e CB Circoli Burraco

• CIN attività sportiva cinotecnica

• GM giochi motori

• LU attività ludica

• MGF minigolf

• MOT raduni moto d’epoca

• TP Giochi e Tradizioni Popolari

• CAM Gruppi di cammino

• BIG bigliardino

• YOG yoga

• tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva {NA)

Non sono sottoposti all’obbligo di certificazione sanitaria le persone fisiche che siano state dichiarate “non praticanti” dalle Federazioni sportive nazionali, dalle Discipline sportive associate   e   dagli   Enti   di   promozione   sportiva,   anche   per   il   tramite   della   Società   o Associazione sportiva di affiliazione, fatto salvo quanto disposto dal Consiglio nazionale CSI relativamente alle figure degli arbitri e giudici di gara in possesso di questo tipo di tessera.

Validità del certificato medico  di idoneità

Tutti i certificati medici di idoneità hanno validità di 12 mesi dalla data del rilascio {essa non coincide quindi necessariamente con la durata della tessera del CSI) e devono essere in possesso della Società Sportiva  prima del tesseramento dell’atleta e alla sua partecipazione alla  attività  sportiva.  Gli stessi vanno poi conservati per cinque  anni, a cura del Presidente/Legale rappresentante della Società Sportiva.

Attenzione: la tipologia di certificato medico necessario {o la eventuale esenzione) NON dipende dal codice attività segnalato sulla tessera associativa, bensì esclusivamente dal tipo di attività effettivamente  praticata dal tesserato. Ad esempio, un tesserato con  codice AM {attività motoria) che nella realtà pratica GIN {attività di ginnastica), è comunque tenuto ad avere il certificato previsto per questa ultima attività.

Estensione garanzia infortuni ad infarto e ictus

In via del tutto eccezionale,  le polizze infortuni {in caso di morte di tesserato atleta) del CSI sono estese anche qualora essa sia diretta conseguenza di infarto cardiaco e ictus cerebrale emorragico, trombosi cerebrale, embolia o rottura di un aneurisma durante lo svolgimento dell’attività; queste evenienze, di norma, sono invece considerate condizioni patologiche derivanti da malattie preesistenti piuttosto che come conseguenze di infortunio sportivo. Tale estensione di garanzia, tuttavia, vige solo nel caso in cui il tesserato sia in possesso del previsto certificato medico attestante la idoneità alla pratica di attività sportiva. Essa è pertanto esclusa per i tesserati Non Atleti.

ATTIVITÀ AGONISTICHE E NON AGONISTICHE

Attività sportive agonistiche

In base a quanto deliberato del Consiglio nazionale del CSI, e fatte salve le attività dichiarate “non agonistiche” specificate nel paragrafo a seguire, sono considerate agonistiche tutte le attività sportive dal compimento della seguente età anagrafica:
 

Attività sportive non agonistiche
Sono considerate non agonistiche le seguenti attività: 

(*) L’attività per disabili è non agonistica. In merito alla tutela sanitaria e alla rispettiva certificazione medica per l’attività non agonistica dei disabili, si fa riferimento a quanto stabilito dalle rispettive federazioni all’interno del CIP {Comitato Italiano Paralimpico) 

USO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI

In seguito all’entrata in vigore del Decreto del 24/04/2013 {pubblicato su Gazzetta Ufficiale il 20 luglio 2013), le Società e le Associazioni sportive devono:

1. verificare che nell’impianto sportivo in uso, o nel luogo ove si svolge l’evento sportivo, sia disponibile e prontamente utilizzabile un apparecchio DAE omologato, perfettamente funzionante, regolarmente manutenuto, posto in un luogo facilmente accessibile ed adeguatamente segnalato;

2.  garantire nel corso delle gare ufficiali la presenza di personale formato tramite corsi di training per operatori BLS-D e pronto a intervenire. I corsi sono effettuati da centri di formazione accreditati presso le Regioni e prevedono un richiamo formativo ogni 2 anni.

L’omologazione CE dei dispositivi DAE è regolata dalla Direttiva 93/42/CEE e in Italia dal Decreto Legislativo n.46/97. A cadenza annuale, l’ASL verifica la presenza dei requisiti per tenere operativo un dispositivo DAE.

Allegati

 Nota Ministero della Salute del 16/06/2015
 Linee guida – Decreto del 8/8/2014
 Nota Ministero della Salute del 11/09/2013
 Art. 42 bis – ulteriore soppressione di certificazione sanitaria (58 KB) PDF
 Al) Decreto Ministero della Salute del 24/04/2013 (160 KB) PDF
 https://www.sancrisostomo.it/?attachment_id=2091638

5 x mille 2014: le donazioni più ricche di sempre

5 per mille, nel 2014 le donazioni più ricche di sempre: quasi 500 milioni. 

Ma restano tempi lunghi e tetto ai contributi

Il 5 per mille più ricco di sempre: quasi 500 milioni di euro distribuiti tra oltre 50mila associazioni di volontariato, enti di ricerca, Comuni o società sportive. Risorse vitali per le organizzazioni più piccole, ma anche per i colossi che nell’ultimo anno hanno fatto man bassa dei fondi disponibili: le liste del 5 per mille 2014, da poco pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, ribadiscono la leadership dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, a cui vanno 66 milioni dei 484 totali, seguita dagli altri grandi nomi del volontariato, come EmergencyMedici Senza Frontiere. Ma confermano anche alcuni dei limiti storici di questo importante strumento: il tetto ai finanziamenti, i tempi molto lunghi di erogazione dei fondi, i dubbi sul ruolo dei Caf e sull’ammissione al beneficio delle piccole società sportive. I soldi delle dichiarazioni 2014 arriveranno nelle casse degli enti beneficiari solo entro la fine del 2016, con quasi due anni e mezzo di ritardo. L’altra novità del 2014 è che le firme sono leggermente calate (-84mila). Restano comunque oltre 16 milioni gli italiani che scelgono di destinare il 5 per mille al volontariato e alla ricerca. Di gran lunga il più grande partito del Paese.

85 milioni di euro: è il 5 per mille più ricco di sempre – La grande novità dell’ultima edizione del 5 per mille è l’aumento delle risorse, portate dal governo a un massimo di 500 milioni di euro dopo che negli anni precedenti il limite di 400 milioni aveva causato uno “scippo” da parte dello Stato di decine di milioni, non senza censure da parte della Corte dei Conti. Il 5 per mille, infatti, è un meccanismo fiscale introdotto nel 2006 che permette ai contribuenti di destinare una percentuale del proprio reddito ad attività benefiche, senza ulteriori aggravi per le proprie tasche: è possibile scegliere fra varie categorie (volontariato, ricerca scientifica, ricerca sanitaria, società sportive, Comuni e fino a quest’anno cultura), esprimendo al massimo una preferenza. In passato il limite fissato dai governi faceva sì che una fetta consistente delle donazioni andasse persa. La nuova soglia da mezzo miliardo è riuscita ad includere tutte le firme e per questo le risorse erogate sono passate dai 390 milioni del 2013 ai 485 milioni circa del 2014. Un aumento significativo che si è tradotto in una crescita generalizzata per tutti i beneficiari, grandi e piccoli.

Ricerca sul cancro (Airc) ed Emergency le più scelte – In cima alla classifica 2014 troviamo per distacco l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, che avendo i requisiti per concorrere in ben tre categorie diverse (ricerca scientifica e sanitaria al primo posto, volontariato al terzo) si aggiudica addirittura 66,1 milioni di euro, oltre il 13% di tutte le risorse disponibili. “Noi indichiamo la ricerca scientifica come settore di donazione, ci sorprende in positivo essere scelti anche negli altri settori”, spiega il direttore generale, Niccolò Contucci. È grazie a queste risorse che l’Airc ha potuto triplicare negli ultimi anni le proprie donazioni alla ricerca: “Siamo passati da 30 a 90 milioni di euro l’anno grazie al 5 per mille, che rappresenta ormai la metà del nostro bilancio. Nell’ultimo anno, attraverso un bando aperto a tutti i ricercatori italiani, abbiamo finanziato 430 progetti e 100 borse di studio, in futuro potremo fare ancora di più”. In testa alla classifica delle associazioni del settore volontariato c’è inveceEmergency, che passa da 11,9 a 13,9 milioni di euro: “Un riconoscimento importante alla nostra attività e trasparenza”, afferma il vicepresidente Alessandro Bertani. “Il 5 per mille è fondamentale per noi e per tutte le associazioni come la nostra, ormai vale il 30% del nostro fatturato: con questi soldi abbiamo incrementato l’impegno in zone ad alta criticità, come Libia, Siria e Iraq, e anche all’interno dei confini, per far fronte alla crescente emergenza dei migranti”.

Le sorprese tra i piccoli: i casi Valdagno e Palmese Calcio – Airc ed Emergency non sono ovviamente le uniche a portare a casa cifre importanti: in 25 superano la soglia del milione di euro. A far la parte del leone soprattutto gli enti di volontariato, con 11.264.426 firme e 332,8 milioni di euro: dietro l’associazione fondata da Gino Strada troviamo Medici Senza Frontiere (9,8 milioni), Associazione contro le Leucemie (Ail, 6,8 milioni) e Unicef (6,1). Nel campo della ricerca scientifica, la Fondazione contro la Sclerosi Multipla (4,1 milioni) è seguita dalla Fondazione Veronesi (3 milioni) e da Telethon (1,6). Quella sanitaria è tutta dedicata alla lotta ai tumori, con Fondazione piemontese sulla ricerca sul cancro (7,8 milioni) e Istituto Europeo di Oncologia (4,3). Qualche sorpresa tra i Comuni, dove dietro a Roma (397mila euro), Milano (338mila) e Torino (169mila) al nono posto c’è il piccolo Comune di Valdagno, in provincia di Vicenza, a cui i contribuenti (appena 26mila abitanti) hanno destinato ben 2mila firme e 70mila euro. Tra le associazioni sportive (quasi 7mila in totale, per 14,8 milioni) spiccano i casi della Us Palmese e della Asd Bovalino, squadre di calcio calabresi che hanno ricevuto dai propri sostenitori 80mila e 72mila euro. 

Zero firme ed esclusi illustri – Per tutte queste associazioni premiate dai contribuenti, ce ne sono altrettante che sorridono meno. A dimostrazione di una certa “polarizzazione” del 5 per mille, sempre più concentrato verso i grandi enti, le liste contano addirittura 1.243 associazioni che hanno ricevuto zero firme, e quindi zero euro: neppure una preferenza, neanche dal proprio presidente o responsabile legale. E poi ci sono quanti, pur avendo raccolto migliaia di firme da parte dei contribuenti, dovranno rinunciare ai finanziamenti . Gli esclusi, anche illustri, dovranno però aspettare per conoscere le ragioni del blocco delle donazioni. In testa a tutti c’è Assipromos, che dovrà rinunciare a 2 milioni di euro. Nell’elenco dei non ammessi figura pure l’associazione World Family of Radio Maria, per 1,2 milioni di euro. Ma l’emittente cattolica potrà consolarsi con gli 1,6 milioni ricevuti dall’Associazione Radio Maria, avendo due ragioni legali differenti: solo la seconda, editore della radio in Italia, riceverà le donazioni, a differenza della prima che coordina le trasmissioni nel resto del mondo. Al terzo posto degli esclusi c’è l’Anpi: l’Associazione partigiani ha ricevuto una brutta sorpresa per la ricorrenza del 25 aprile: “Negli anni passati avevano sempre avuto i contributi senza problemi, è stata una doccia gelata”, spiega il vicepresidente Luciano Guerzoni. “Abbiamo chiesto le ragioni dell’esclusione e siamo in attesa di risposta. Speriamo in un chiarimento, senza quei soldi gran parte delle nostre attività sono a rischio. Non escludiamo di fare ricorso”. Dopo la risposta dell’associazione, l’Agenzia delle Entrate ha chiesto un supplemento di documentazione e la vicenda dovrebbe risolversi presto in senso positivo.

Tempi troppo lunghi e tetto ai contributi – Non mancano infatti anche ombre e polemiche nel meccanismo del 5 per mille: icontrolli sui requisiti, la trasparenza da parte delle onlus, il ruolo ambiguo dei Caf nella compilazione delle dichiarazioni. A parere di Niccolò Contucci, direttore dell’Airc, il 5 per mille è comunque “uno dei migliori strumenti di democrazia del nostro Paese, anche se perfettibile”. Il riferimento è principalmente aitempi di pubblicazione delle liste e di erogazione dei fondi: “Stiamo parlando delle liste 2014, fatte sulle dichiarazioni sui redditi del 2013, ma le donazioni non saranno erogate prima della fine del 2016: bisogna snellire la procedura”. Magari prendendo d’esempio l‘8 per mille, strumento molto simile, che però funziona diversamente: “Le confessioni religiose destinatarie dei contributi, in primis quella cattolica, ricevono immediatamente il 90% delle risorse con un acconto preventivo, poi il resto viene saldato quando sono stati calcolati con precisione tutti gli importi. Ci piacerebbe avere lo stesso trattamento”. Va detto che anche lo strumento dell’8 per mille non è certo privo di criticità, come evidenziato a più riprese dai magistrati contabili secondo cui gli accordi con la Chiesa vanno rinegoziati perché nella forma attuale non rispetta “i principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza”.

Per quanto riguarda il tetto alle risorse e il vincolo sulle firme, “anche da questo punto siamo un po’ discriminati: l’8 per mille viene calcolato sull’intero gettito fiscale, il 5 per mille solo sulle preferenze espresse, per giunta con un limite prefissato. Il governo ha alzato il tetto a 500 milioni, in modo da comprendere tutte le firme. Per il futuro speriamo di andare oltre”. Se infatti arrivassero più firme, l’esecutivo sarebbe costretto a stanziare più risorse (o eliminare il massimale) per non incorrere in un nuovo richiamo della Corte dei Conti.

Da Il Fatto Quotidiano, aggiornato da redazioneweb alle 16:15 del 27 maggio 2016

 

Impegno, filosofia, obiettivi

Il nostro impegno
verso i ragazzi, i genitori e tutte le persone che collaborano con noi

RTEmagicC_impegno-sociale_01.jpgAnche se siamo una piccola realtà sportiva, le nostre ambizioni sono grandi e la volontà di tutto lo staff è quella di crescere sempre più per competere al vertice in tutti campionati in cui siamo iscritti. A dimostrazione del nostro crescente impegno è opportuno far notare che nello staff tecnico ci sono istruttori ISEF e allenatori muniti di patentino di base e molti giovani spesso cresciuti con noi o tornati da noi dopo esperienze sportive in ambienti diversi a dimostrazione che chi respira l’aria della Sancri ne rimane segnato nel cuore. Il generoso impegno di molti volontari che si sono succeduti negli anni con passione e disinteresse, ha permesso di realizzare lo stile gioioso e leale di gratuità che caratterizza la nostra Associazione sportiva.

 

La nostra filosofia

INTELECTUALIDADLa ASD San Crisostomo (ma per molti semplicemente “la Sancri”) ha come motto significativo “LO SPORT PER TUTTI”. Sono suoi scopi ordinari: a) la proposta costante dello sport ai giovani; b) la organizzazione di attività sportive aperte a tutti. Dal 1970, anno della sua fondazione, ad oggi l’obiettivo prioritario e lo sforzo che ha accomunato e accomuna tutti i volontari, è di realizzare una buona “casa sportiva” caratterizzata da un ambiente, in termini di comportamento e struttura, adeguato e ideale per vivere rapporti sociali di integrazione, indipendentemente da differenze di etnia, cultura o religione, e praticare lo sport nelle sue forme più pure: con bravura, sano agonismo, rispetto delle persone, dei valori e delle regole e soprattutto con educazione alla corretta convivenza e collaborazione. Perseguiamo una buona qualità delle prestazioni sportive e ancora di più una alta qualità delle relazioni umane, della reale accessibilità a tutti, dell’integrazione tra gli atleti e gli educatori, nel pieno rispetto delle persone.

Le premesse per la stagione che sta per iniziare sono le stesse degli anni passati. La filosofia della Sancri è quella che ha portato alla sua fondazione e che ancora oggi è alla base del nostro impegno. Ed è proprio questo desiderio di mantenere giovane un progetto “vecchio” di oltre 45 anni che deve essere il valore aggiunto della nostra associazione sportiva.

Rispetto, lealtà, impegno, educazione sono concetti validi nella vita come nello sport e non devono risultare parole vuote e astratte ma devono essere alla base della nostra vita associativa di modo che si possa realizzare veramente quella buona casa sportiva che tanto stava a cuore ai fondatori storici della Polisportiva. Solo così, a mio parere, ci si potrà distinguere nell’universo sportivo di cui facciamo parte.

E solo la condivisione di questi principi potrà sviluppare il senso di appartenenza rendendoci orgogliosi di far parte della SanCrisostomo. Ed è così che si forma lo spirito di gruppo e che si riescono ad ottenere i risultati sportivi.

Perché in fin dei conti siamo una Società Sportiva ed anche ai nostri ragazzi piace vincere, sollevare una coppa o indossare una medaglia al collo. E lo spirito della “Sancri” continua contagiare in maniera positiva i suoi appartenenti.

 

La stagione passata 

20152016Abbiamo realizzato uno degli obiettivi della stagione scorsa. Offrire ai nostri utenti un posto sicuro dove praticare lo sport che amano: con la Zona 2 e con “Percorsi in movimento” abbiamo organizzato tre corsi di primo soccorso BLSD per consentire sempre più persone a saper affrontare l’emergenza di una evenienza drammatica come un arresto cardiaco sia nello sport che nel nostro quotidiano.

Dopo la storica impresa della nostra prima squadra di calcio del 15 maggio 2013 (vittoria del campionato di seconda Categoria, traguardo mai toccato dalla nostra Polisportiva!) è la prima stagione la nostra Prima Squadra è rimasta in categoria senza le ansie dei play-out. Tenacia, cuore, spirito di appartenenza hanno anche quest’anno fatto la differenza: quarta stagione in Prima Categoria! Bravi ragazzi.

Il volley, con la prima squadra della mista Categoria A1 e le Allieve hanno onorato la partecipazione ai rispettivi campionati CSI mantenendo la tradizione della pallavolo targata Sancri. Ottimo lavoro.

Per questi risultati c’è solo da dire grazie a tutti, e ribadisco tutti. Offrendo con gratuità il loro tempo per inseguire un sogno dimostrano che, anche in una piccola Società con pochissimi mezzi economici, quando c’è motivazione, amicizia, comunione di intenti e passione si possono raggiungere risultati altrimenti inspiegabili.

Non nascondo che l’anno appena trascorso è stato ancora più difficile dei precedenti. Il Demanio ha dato seguito alle premesse dello scorso anno “buttandoci” definitivamente fuori  dall’area verde limitrofa alla parrocchia dove sorgono (meglio dire sorgevano…) il campo di calcio a 9 e a 6). 45 anni di impegno per mantenere l’area pulita e in ordine e per avere svolto, attraverso lo sport,  un ruolo sociale importante per il quartiere spazzati via in un attimo. Continuo a pensare che appartenere alla Sancri è complicato ed è per questo, forse, che quando si raggiungono dei risultati valgono di più che da altre parti.

 

La stagione prossima

Le novità

futuroIn negativo:  la palestra non sarà agibile neanche quest’anno (e forse non la sarà mai più…) costringendo il volley a migrare anche quest’anno in un’altra struttura. In attesa dell’inizio dei lavori di riqualificazione del campo Fossati il calcio agonistico (Prima squadra e Juniores) si dovrà trasferire per le partite e per gli allenamenti c/o altre strutture (Cameroni e Dindelli). Costretti ad emigrare in altre strutture per poter garantire lo svolgimento dei campionati sia per il calcio che per il volley subiremo l’ennesimo salasso economico di cui non avevamo affatto bisogno!

 

In positivo: Dopo quasi un anno e mezzo siamo finalmente arrivati all’obiettivo prefissato. Il 10 giugno 2016 sarà una di quelle date da ricordare. Siamo diventati ufficialmente i concessionari del campo di calcio a 11 sito all’interno del Centro Fossati.

 

Gli obiettivi della società 

obiettivi_strategia_marketingRealizzare il sogno! 

E’ l’obiettivo primario: iniziare i lavori di riqualificazione dell’area per poter finalmente vedere la luce in fondo al tunnel e dare corpo al progetto “La Sancri”: un campo per la vita. Finalmente una struttura autonoma, libera dagli umori di questo e quello che, a torto o ragione e accampando motivazioni più o meno condivisibili, ci hanno messo con le spalle al muro. Finalmente la casa sportiva dei nostri sogni, un punto di riferimento per il quartiere e per la zona. Stiamo lavorando affinchè alla fine del 2016 la nuova Sancri possa vedere la luce!

Come la scorsa stagione rimane un punto prioritario la quota di iscrizione per tutti gli atleti anche per coloro che in altre realtà non pagherebbero (o addirittura verrebbero pagati): per alcuni decisione incomprensibile ma per noi è un segnale di appartenenza indispensabile e che deve testimoniare la condivisione degli intenti. La linea è stata tracciata e non si torna indietro.

Aumentare il numero dei piccoli atleti offrendo loro tutte le attenzioni umane e tecniche perché alla Sancri si sentano a casa loro e possano, divertendosi, imparare uno sport.

La Sancri che verrà

Progetto Sancri

La certezza

L’impegno di tutti, soci e collaboratori, nel portare avanti i nostri obiettivi. La strada sarà lunga e piena di ostacoli alcuni all’apparenza insormontabili. E’ stato così in questi ultimi anni. Abbiamo bisogno che al progetto Sancri aderiscano quante più persone possibili. Ognuno di noi si deve trasformare in una sorta di apostolo divulgando e diffondendo le nostre intenzioni affinchè il nostro sogno si possa realizzare. Io sento forte la responsabilità di mantenere in vita la Sancri e lotterò con tutte le mie forze perché ciò accada.

Ed è con la Sancri nel cuore che auguro a tutti un buon anno sportivo.

Roberto Chianca, “il pres”

Certificati medici per l’attività sportiva non agonistica: le linee guida

Il Ministero della Salute, in data 16 giugno 2015, ha pubblicato la nota esplicativa delle “Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica“, emanate con Decreto dell’8 agosto 2014.

La nota risponde alle richieste di chiarimenti sulla sussistenza o meno dell’obbligo della certificazione per coloro che svolgono attività sportive non agonistiche organizzate dal Coni, da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate e agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni.  

Inoltre specifica che per “coloro” si intendono le “persone fisiche tesserate” e che le “definizioni riguardano esclusivamente i tesserati in Italia”. 

La nota, ribadisce che non sussiste obbligo di certificazione per chi esercita attività ludico-motoria.

Per svolgere attività sportive agonistiche è invece obbligatoria una valutazione medica eseguita esclusivamente dagli Specialisti di Medicina dello Sport e ciò, sia per indirizzare gli atleti allo sport più idoneo, sia per rilevare eventuali controindicazioni. 

L’obbligo del certificato a validità annuale, riguarda i praticanti delle attività sportive qualificate come agonistiche da Federazioni sportive nazionali, Enti di promozione sportiva e dal CONI. Ogni Federazione ha un proprio regolamento in merito ai limiti di età della visita sportiva. La visita medica per il rilascio del certificato deve avvenire prima del tesseramento ed essere richiesta dalla Società Sportiva d’appartenenza (o da quella che deve tesserare per la prima volta l’atleta), su apposito modulo. 

Allegati

al_1_NOTA_MINISTERO_16062015Al) Nota Ministero della Salute del 16/06/2015 (397 KB) PDF
al_2_LINEE_GUIDAAl) Linee guida – Decreto del 8/8/2014 (178 KB) PDF
al_3_NOTA_MINISTERO_11092013Al) Nota Ministero della Salute del 11/09/2013 (322 KB) PDF
al_4_ART_42_BISAl) Art. 42 bis – ulteriore soppressione di certificazione sanitaria (58 KB) PDF
al_5_DECR_MINIST_SALUTE_24042013Al) Decreto Ministero della Salute del 24/04/2013 (160 KB) PDF
Abolizione certificato medico per bambini fino ai 6 anni di età