Progetto «Oratori sicuri»

imageFormazione per l’utilizzo dei defibrillatori. A novembre 2014 e in gennaio 2015 saranno attivati nuovi corsi teorici e pratici in tre sedi a Carate Brianza, a Saronno e a Milano. Le iscrizioni sono aperte.

Un supporto indispensabile per consentire di praticare lo sport di base nelle opportune condizioni di sicurezza e garanzia per la salute. È il corso – aperto a tutti, ma rivolto in particolare ad allenatori, educatori e animatori, in programma in autunno (i dettagli in fondo alla notizia) – promosso a Milano dalla Fondazione Oratori Milanesi e dal Comitato provinciale del Centro Sportivo Italiano, su proposta della Croce Bianca e delle Misericordie e in collaborazione col 118 locale, con due finalità: diffondere la cultura dell’emergenza cardiologica tra le società sportive oratoriane e creare i presupposti per attuare rapidamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce.
Era il 14 aprile 2012, allo Stadio Adriatico di Pescara si giocava la partita di serie B tra i padroni di casa e il Livorno. Improvvisamente il centrocampista dei toscani Piermario Morosini si accasciò a terra in seguito a una crisi cardiaca: a nulla valse l’immediato ricovero in ospedale. Cardiomiopatia aritmogena, decretò la perizia medica. Ma si stabilì anche che, se i medici avessero utilizzato un defibrillatore (che non c’era), Morosini avrebbe potuto salvarsi. La morte di un calciatore professionista in simili circostanze portò alla luce un problema fin lì ignorato e sottovalutato, con un corredo di cifre illuminanti: 3 atleti su 10 colpiti da arresto cardiocircolatorio (calcio, calcetto, atletica e ciclismo gli sport più “a rischio”) possono salvarsi se soccorsi entro pochi minuti con le tecniche di rianimazione e l’uso del defibrillatore.

Il caso-Morosini spinse a correre ai ripari, in primo luogo dal punto di vista legislativo. “In Italia, fin dal 2001, esisteva una normativa che prevede l’utilizzo del defibrillatore anche da parte di personale non medico – spiega Sergio Ripa (nella foto a destra), già consigliere della Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, tra gli artefici del corso milanese -.Mancavano però i decreti attuativi, che dovevano definire in concreto le persone preposte a questi interventi e la formazione a cui avrebbero dovuto sottostare. Una “lacuna” colmata nel 2011, dopodiché nel 2013 Regione Lombardia ha fatto sue queste normative. Adesso si sta provvedendo alla diffusione dei defibrillatori sul territorio”.

L’apparecchio in questione, mediamente, costa attorno ai 1300, 1500 euro. Oggi – parlando di calcio – ogni squadra di Prima e Seconda Divisione ne è dotata, così come le società di serie D (è la stessa Lega Dilettanti a inviarlo a quelle sprovviste). Nello sport di base, come quello d’oratorio, l’obbligo ricade sul presidente della società sportiva, anche perché il Csi (istituzione di riferimento di questo mondo) affilia oltre 13 mila sodalizi e non potrebbe provvedere autonomamente.

Ma com’è la situazione? “Allo stato non si può negare una relativa arretratezza – ammette Ripa -. In parte per i costi da sostenere, che a volte rappresentano un ostacolo insormontabile; in parte per la necessità di formare all’utilizzo un numero adeguato di persone. Col vantaggio, però, rappresentato dalla maggiore sensibilità e predisposizione all’aiuto all’altro che in genere anima le persone attive negli ambienti oratoriani”.

L’utilizzo del defibrillatore è abbastanza semplice: nel caso di un malore in seguito al quale una persona perde conoscenza, basta applicare un elettrodo sotto l’ascella sinistra e l’altro sul pettorale destro; in questo modo l’apparecchio effettua la diagnosi, comunicando se chi interviene deve applicare o meno la scarica. Per acquisire dimestichezza e imparare a intervenire con efficacia in caso di necessità è sufficiente un corso di 5-6 ore, come quello attuato a Milano. Precisa Ripa: “Da una riflessione congiunta con i responsabili del 118 è emersa la convinzione che la collaborazione tra il soggetto istituzionale e il volontariato preposto al primo soccorso, come le Misericordie, poteva alleviare gli oratori dei costi di formazione. Così è nata l’idea di un corso gratuito e aperto a tutti”.

Accolta con favore da Fom e Csi, la proposta è sfociata nell’organizzazione di una prima sessione primaverile, che ha portato all’abilitazione di circa 150 persone. “Un’esperienza molto positiva per l’interesse e l’entusiasmo riscontrato nei partecipanti – rileva Ripa -. Inizialmente si sono accostati alla materia con un certo timore, perché ovviamente ci si augura di non dover mai ricorrere a “pratiche” di questo tipo. Ma l’evoluzione della medicina ha reso le tecniche di rianimazione intuitive e molto facili da applicare da parte di persone debitamente formate. L’esito finale è stato del tutto soddisfacente e col prossimo corso puntiamo a replicarlo”. 

IL NUOVO CORSO SI SVOLGERA’ A NOVEMBRE E GENNAIO IN PIU’ SEDI

E’ NECESSARIO PARTECIPARE A 1 SESSIONE TEORICA E 1 SESSIONE PRATICA SCEGLIENDO (PREVIA ISCRIZIONE) L’UBICAZONE PREFERITA

LA TEORIA
Le sessioni teoriche si terranno lunedì 3 novembre a Carate Brianza (via A. Colombo 4), martedì 5 novembre a Saronno (via Legnani 1), giovedì 6 novembre a Milano (p.zza S. Marco 2), dalle 20.45 alle 22.45.

LA PRATICA
La sessione pratica (3 ore) è in programma sabato 8 novembre a Rho (via Bettinetti 60). A gennaio la sessione teorica si terrà lunedì 12 a Carate Brianza, mercoledì 14 a Saronno e giovedì 15 a Milano; la sessione pratica sarà sabato 17 gennaio a Rho.
Al termine è prevista una fase valutativa: superandola si riceverà il certificato di Soccorritore Blsd (Basic life support-defibrillation)

Iscrizioni on line CLICCANDO QUI

Info: tel. 02.58391355 (lun-ven, ore 9.30-13 e 14-17); segreteriafom@diocesi.milano.it.
Su richiesta dei partecipanti alla prima edizione, verranno organizzati anche corsi di primo soccorso in materia sportiva e pediatrica.

 

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